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CASE CONTAINER


IL PROGETTO IN SINTESI

Problema: Pensare delle abitazioni di qualità realizzate recuperando dei container per il trasporto marittimo.

Soluzione proposta: Si è lavorato esattamente come da bambini si faceva con i blocchetti delle LEGO realizzando un’abitazione multipiano composta da container e da una struttura di sostegno ed irrgidimento.


CASE CONTAINER

Il prototipo UAN  unità abitativa nomade nasce quale risposta a problematiche estetiche, tecniche, ambientali, sociologiche che vengono messe in evidenza dalla scelta di utilizzare dei container, comunemente impiegati nei trasporti, quali moduli di base per una nuova edificazione residenziale.

Tecnica ed Estetica

La logica pratica di stoccaggio e impilabilità dei container diviene nel progetto innanzitutto scelta tecnica atta a sfruttare le caratteristiche fisiche dei moduli e minimizzare di conseguenza le complessità costruttive, e allo stesso tempo conferisce al progetto un plusvalore estetico. I 6 container utilizzati per la costruzione del modulo vengono alloggiati allinterno di un telaio metallico che ne permette la stabilità strutturale e statica. Gli stessi container vengono esternamente mantenuti con le caratteristiche e i segni che appartengono alla loro storia.

Internamente al contrario vengono in parte eliminate alcune porzioni della struttura perimetrale e viene realizzata una doppia parete coibentata. Sulle pareti vengono eseguite le forature necessarie a garantire una corretta illuminazione e ventilazione dei locali. La logica quindi è quella di mantenere un aspetto il più scarno possibile esternamente garantendo invece calore interno.

Sostenibilità

UAN cerca di essere un modello anche nel suo approccio ambientale. Lo stesso utilizzo del container, quale modulo di base, rappresenta una precisa scelta nel riutilizzare un prodotto d’avanzo dell’attuale globalizzazione e reinvestirlo in un processo di up-cycling (in cui la nuova funzione rappresenta per il prodotto un salto di qualità piuttosto che un reimpiego degenerativo).

Il sistema strutturale e di fondazione se possibile tiene conto anch’esso di un corretto approccio, i plinti di fondazione sono eseguiti con cemento prodotto con materiali ricavati da materiale riciclato localmente, allo stesso modo le strutture in acciaio saranno prodotte con materiale riciclato cercando in entrambi i casi di circoscrivere il recupero dei materiali all’interno di un’area prossima all’intervento allo scopo di minimizzare gli spostamenti e quindi diminuire anche in questo modo l’impatto ambientale. Anche le partizioni interne e i rivestimenti in legno sono ricavati da legname riciclato e selezionato.

Le coperture piane sono entrambe utilizzate per la raccolta dell’acqua piovana (per scarichi e utilizzo non alimentare), sulla copertura superiore è collocata una cisterna mentre la copertura terrazzata del primo piano è trattata a verde attraverso un sistema a nido d’ape piantumato con del sedum (tale sistema garantisce un assorbimento dell’acqua piovana con rilascio graduale ad una cisterna interrata).

La sostenibilità energetica dell’edificio è inoltre garantita dall’utilizzo di un sistema di pannelli solari (per il riscaldamento dell’acqua) e fotovoltaici (per generare energia elettrica) installati in copertura. A questo si aggiunga la scelta di corpi illuminanti a basso consumo e di cucine prefabbricate sempre a basso consumo sia energetico che idrico.

Destinatari

L’unità abitativa nomade è pensata per una famiglia multietnica e dinamica, una famiglia che in sintonia con i nostri tempi possa avere differenti configurazioni. Per questa ragione sono stati studiati due differenti appartamenti uno in duplex e uno in simplex. Una coppia (oggi la configurazione più diffusa) può in una prima fase abitare il duplex ed eventualmente avere spazio a sufficienza per un figlio giovane, allo stesso tempo affittare il simplex del primo piano ad uno studente o ad un lavoratore single.

Nel momento in cui il figlio volesse la sua indipendenza potrebbe tranquillamente trasferirsi nell’unità abitativa singola destinando in questo modo l’intera abitazione ad un’unica famiglia. Per queste ragioni entrambi gli appartamenti sono dotati di un piccolo spazio magazzino al piano terra e ad accessi separati in modo da garantirne l’indipendenza. Nel caso in cui poi si volesse il modulo singolo può essere estratto dalla struttura portante e trasformato in una vera e propria unità abitativa mobile.

Adattabilità

Gli interni degli appartamenti sono studiati in modo flessibile cercando di limitare al massimo le partizioni interne. L’ultimo piano costituito da 2 container accoppiati diviene un vero e proprio loft con open space e grande fronte aperto e affacciato sul panorama. Questa semplicità controllata permette agli abitanti di personalizzare il proprio spazio domestico attraverso il loro gusto personale, la propria cultura o le proprie necessità funzionali.

Replicabilità

UAN ha le potenzialità di divenire un progetto replicabile ed integrabile allo scopo di creare dei veri e propri villaggi modulari, mobili, sostenibili ed adattabili.

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