fbpx

Noi e il Mare

“Cioè … vedete lì, dove l’acqua arriva… sale sulla spiaggia poi si ferma…ecco, proprio quel punto, dove si ferma… dura proprio solo un attimo (…) ma se uno riuscisse a fermare quell’attimo… quando l’acqua si ferma, proprio quel punto, quella curva … (…) Bè, è un punto importante … a volte non ci si fa caso, ma se ci pensate bene lì succede qualcosa di straordinario di … straordinario. Lì finisce il mare. Il mare immenso, l’oceano mare, che infinito corre oltre ogni sguardo, l’immane mare onnipotente – c’è un luogo dove finisce, e un istante – l’immenso mare, un luogo piccolissimo ed un istante da nulla.”

Con questo estratto dal libro di Alessandro Baricco “Oceano Mare” è iniziato nell’ormai lontano 1999 il nostro rapporto progettuale con il mare. Tommaso in quegli anni faceva parte di un gruppo di progettazione, nato tra compagni di università, denominato Studio +MA ed avevano deciso di partecipare ad un concorso internazionale per la riqualificazione della Via Bafile a Jesolo Lido.

Il progetto si basava proprio su questa idea del limite indefinito e nella sostanza puntava a spostare il limite del mare configurando un vero e proprio lungomare urbano costituito da una sequenza lineare di eventi che metaforicamente creavano dei microcosmi di esperienze multisensoriali.
I quegli anni eravamo presi da un fortissimo entusiasmo per il digitale e le nuove tecnologie, immaginavamo un’architettura liquida e fluida.

I rendering visti oggi fanno a tratti sorridere per la loro ingenuità. Tuttavia quello che ci appare ancora interessante è l’idea di un sistema di arredo urbano continuo realizzato con dei tubi in acciaio che nel loro annodarsi incurvarsi impennarsi faceva l’occhiolino alle onde del mare e contemporaneamente generava panchine, sistemi informativi, illuminazione lungo una spina funzionale che rappresentava il nuovo attrattore urbano.

progetto per la riqualificazione di Via Bafile a Jesolo Lido 

 

Un progetto ambizioso, complesso da spiegare, difficile da immaginare, probabilmente impossibile da realizzare.

Non venne assegnato il primo posto, secondi si classificarono i MADE e lo Studio +MA terzo… un sacco di soddisfazione per un progetto fatto davvero in garage durante i fine settimana guardando Asymptote, Greg Lynn, Decoi ed altri visionari digitali di fine millennio.

Sulla scorta di questa, per noi vittoria, in quegli anni frequentavamo spesso Jesolo facendo proposte, progetti in diversi ambiti senza tuttavia concludere molto. Fino a quando non si presentò l’occasione sempre con +MA di mettere mano su un vero progetto!!!

Si trattava di quello che poi ci sarebbe capitato spesso e che si può sintetizzare con:

“noi abbiamo fatto questo progetto ma voi che siete ggiovani potete darci una bella idea fresca per renderlo moderno…” E come no????!!!! Pronti!!!

E così iniziammo a lavorare su quello che poi sarebbe diventato l’Hotel DOMINO. I volumi edilizi erano dati ma noi devo dire che facemmo davvero un ottimo lavoro attraverso una riconfigurazione della facciata a tessere. Una bella e grande pensilina realizzata con delle vele nautiche, ed un nuovo corpo di fabbrica destinato al fitness. 

progetto per un nuovo albergo con centro fitness a Jesolo Lido

 

I +MA però erano abituati alla leggerezza del pensiero e amavano progettare, meno occuparsi di questioni pratiche e vere. In fondo in quegli anni non eravamo nemmeno ancora architetti ma studenti. Così questa prima vera commessa rappresentò pure la fine di quel sogno giovanile e lo studio si sciolse di fatto.

L’edificio venne completato, anche bene, seguendo quasi interamente il progetto iniziale dall’architetto Marcelo Palozzo ed ogni tanto quando passiamo per Jesolo facciamo un salto a vederlo e Tommaso ripensa a quei giorni di forti passioni.

Da quel giorno in poi il mare lo abbiamo vissuto come michielizanatta.net facendo in parte tesoro delle esperienze precedenti di Tommaso ma con nuovo entusiasmo.

Due i concorsi con quelli che poi si sono rivelati amici, mentori, compagni di avventure e cioè Piero Faraguna e Marco Girotto dello studio FG architetti di Venezia. Uno per il lungomare ed il pontile di Ostia Lido ed il secondo al Tronchetto.

Ad Ostia il progetto di infrastrutturazione del lungomare si basava in maniera forse un po’ banale sull’idea di ricostituire degli ambienti dunali. Il tutto  interconnesso da un sistema di connessione leggera, nulla di che ma comunque un sistema controllato.

Il pezzo forte però era il pontile, eravamo riusciti a trovare la giusta metafora nei vecchi pontili e trabocchi, le esperienze di tesi sulla ZeroCubatura e gli insegnamenti di Aldo Aymonino davano i loro frutti, e contemporaneamente avevamo in mente immagini felliniane da 8 e ½ .
Venne fuori un oggetto molto interessante sia nel suo sistema di sviluppo quale una continua rampa sia nel lavoro in sezione, il tutto con citazioni pescate da architetti che ci piacevano in particolar modo in quegli anni come Dille&Scofidio.

Un ottimo oggetto architettonico che ci piace guardare ancora oggi e che ci pare non sia vittima del passaggio del tempo.

progetto di concorso per il Nuovo Lungomare di Ostia Lido e Pontile Attrezzato (clicca qui per vederlo meglio)

 

Non si può dire lo stesso per il progetto di un centro multifunzionale sull’isola artificiale del Tronchetto a Venezia. Progetto che alla fine si ridusse ad un esercizio formale fin troppo complicato e privo di poesia… un po’ di autocritica ci deve pure stare.

A Lignano Sabbiadoro Tommaso con sua madre, l’architetto Attilia Visentini, si è occupato della ristrutturazione interna di un appartamento affacciato sul Lungomare.

Il primo passo progettuale è stato quello di portare letteralmente il mare dentro all’appartamento attraverso la realizzazione di un pavimento in resina blu che dal terrazzo scivola all’interno invadendo tutti gli spazi. Poi i rivestimenti in legno sbiancato ed un’attenta scelta di arredi ed oggetti hanno conferito un particolare mood marittimo al tutto.

ristrutturazione interna di un appartamento a Lignano Sabbiadoro (clicca qui per approfondire)

 

La vita hanno detto che alla fine non è altro che la capacità di rispondere al meglio alle cose che ti capitano. E così quando lo studio Archest, con il quale avevamo iniziato a collaborare, ci chiese se avevamo voglia di costruire un gruppo per partecipare alla gara di progettazione per il nuovo Lungomare Trieste di Lignano Sabbiadoro non ce lo facemmo dire due volte chiamammo il nostro professore di tesi ed il suo Studio Seste e con l’aggiunta della Proger srl formammo il gruppo.

Poi un po’ di fortuna ed un paio di mesi a scrivere una relazione metodologica molto precisa e vincemmo la gara. E da lì è iniziata un’avventura che ormai è arrivata a sei anni di percorso.

Un percorso fatto di slanci d’entusiasmo e lunghissimi stop. Un percorso che ci ha visti impegnati in due progetti preliminari, due progetti definitivi ed un esecutivo. Ci siamo dovuti interfacciare con due Amministrazioni diverse e di visioni opposte, abbiamo dovuto modificare, buttare e ricominciare.

immagine del primo progetto definitivo per la Riqualificazione del Nuovo Lungomare di Lignano Sabbiadoro (qui la scheda completa)

 

Ci siamo dedicati all’ascolto di tutta la cittadinanza, abbiamo fatto riunioni fiume, incontri pubblici, dibattiti infuocati. Abbiamo disegnato chilometri su chilometri di lungomare. Provato a lanciare idee innovative fatto retromarcia verso soluzioni più conservative.

Oggi il cantiere è iniziato e siamo impegnati a far sì che quanto pensato in tutti questi anni diventi concreto ed esattamente quello…

immagine del progetto definitivo in corso di realizzazione e posa della prima pietra del Nuovo Lungomare di Lignano Sabbiadoro

 

L’esperienza del Lungomare ci ha fatto imparare tante cose, ci ha messo a contatto con altri professionisti, ci ha fatto imparare l’arte del compromesso. E’ il progetto più complesso che abbiamo affrontato, a volte ci ha messo al tappeto, ma è quello che ci ha insegnato di più.

Tutto quello che abbiamo imparato facendo Lignano abbiamo cercato di metterlo a frutto in altri progetti simili.

In entrambi ci siamo fatti aiutare da un giovane talentuoso architetto Davide Bortoluzzo, che Tommaso ha avuto come studente allo IUAV, il suo contributo ci ha aiutato a restare freschi e non cortocircuitarci sulle nostre abitudini progettuali.

Entrambi concorsi, uno per il nuovo Lungomare di Dorgali in Sardegna ed il secondo per la nuova Piazzetta Gregorutti sempre a Lignano Sabbiadoro.
Entrambi per caratteristiche del sito necessitavano di lavorare sui salti di quote e così abbiamo composto scaglie, in un caso su un sistema più lineare nell’altro più a zolle.

progetto di concorso per la riqualificazione del Lungomare di Dorgali (qui per approfondire)

 

Nel caso di Dorgali abbiamo anche progettato delle micro architetture per contenere differenti funzioni mentre in piazzetta Gregorutti ci siamo fatti affascinare da nuovi sistemi di arredo urbano legato al fitness che avevamo incontrato durante le nostre ricerche per il Lungomare Trieste.

Il progetto sardo ci valse una menzione speciale della giuria mentre quello di Lignano è andato male… cosa che tuttavia non ci scompone particolarmente.

progetto di concorso per la riqualificazione di Piazzetta Gregorutti a Punta Faro Lignano Sabbiadoro

 

Crediamo comunque che questi due progetti abbiano un certo valore progettuale e dimostrino la nostra crescita e consapevolezza sul tema, ci pare ormai di  sbagliare poco, forse però siamo preoccupati molto dalla concretezza e fattibilità tecnica ed economica e trascuriamo quegli aspetti di pathos e di narrazione che caratterizzavano i nostri lavori iniziali che ormai possiamo nostro malgrado definire “giovanili”.

Ma in fondo guardando tutti questi progetti ci rendiamo conto che alla fine in tutti questi anni non abbiamo fatto altro che lavorare sempre costantemente sulla stessa immagine che ha fatto iniziare il tutto, il limite ed il suo spostamento mediante la continua ridefinizione di quel confine invisibile e mutevole di quel luogo magico dove per un istante finisce il mare…

Ebook

Lavorare

con michielizanata.net se hai delle curiosità sul percorso per progettare la tua casa